Un tavolo tecnico sugli antidepressivi ai bambini

Inefficace e pericoloso: è questo il giudizio che una delle più importanti e autorevoli riviste mediche del mondo, il British Medical Journal, ha attribuito al farmaco antidepressivo a base di paroxetina che viene talvolta prescritto ai bambini che soffrono del disturbo evolutivo dell’autocontrollo o più semplicemente che sono iperattivi.

Attorno alla paroxetina, così come ad altre molecole psicoattive per i minori, esiste da tempo una polemica che vede da una parte le Associazioni a difesa dei diritti dei bambini e dall’altra una nota industria farmaceutica multinazionale che viene accusata di ostacolare la ricerca sugli effetti collaterali degli antidepressivi per motivi economici (per la sola paroxetina, si parla di un giro d’affari di 2 miliardi l’anno). Le Associazioni, statistiche alla mano, denunciano le tendenze al suicidio che sarebbero conseguenti all’uso indiscriminato e continuativo degli antidepressivi nei bambini e negli adolescenti. Un allarme che è risuonato anche a Bruxelles, al Parlamento Europeo, dove è stato chiesto di vietare il commercio dei farmaci a base di paroxetina (ciò che pare difficile, se non impossibile) o quantomeno ottenere una nuova valutazione da parte della EMA, l’Agenzia Europea del Farmaco. La buona notizia è che qualche settimana fa, in occasione della Giornata Mondiale dell’Infanzia dell’Onu, il Ministro della Salute italiano ha attivato un tavolo tecnico per monitorare il fenomeno della somministrazione degli psicofarmaci ai bambini, in particolare gli antidepressivi. Un segnale che è stato bene accolto dalle associazioni e tra queste una delle più impegnate su tale fronte è stata “Giù le mani dai bambini” che ha auspicato che il tavolo ministeriale si allarghi a tutte le molecole psicoattive per minori.