La nostra struttura non toglierà mai a nessun bambino quel momento di intimità domestica, di condivisione profonda, di elevazione delle proprie emozioni in ambiente familiare, che è la notte.
Che cosa è la notte, cosa significa per l’essere umano? Cosa è per noi? Cosa è per i nostri bambini?
“So poco della notte,
ma la notte sembra sapere di me,
e in più, mi cura come se mi amasse,
mi copre la coscienza con le sue stelle…”
Pizarnik
Fino all’invenzione e allo sviluppo dell’illuminazione artificiale, la notte era considerata, dall’uomo, per lo più il periodo del riposo. Successivamente, l’attività umana notturna è andata via via aumentando ma non per questo il buio, l’assenza di luce e del sole hanno smesso di influire in modo importante sul ritmo circadiano dell’uomo.
C’è inoltre un motivo se la notte e le tenebre hanno da sempre esercitato sull’uomo un fascino primordiale, fonte di ispirazione per l’immaginazione e la creatività. Come scrisse J.M. Cameron “la creatività, come la vita umana stessa, comincia nell’oscurità”. È nell’oscurità, infatti, che l’immaginazione lavora più attivamente che in piena luce, perché nel buio non ci sono confini se non quelli che possiamo inventare o scoprire noi stessi per primi. Il buio è libertà, imparare a non averne paura vuol dire imparare a vivere senza paura di essere, anche alla luce del sole, semplicemente tutto quello che si è.
La notte, il buio, sono dunque momenti in cui l’emotività umana è biologicamente portata ad un elevazione, di notte i sentimenti si estremizzano fino a quando il sonno non prende il sopravvento e lascia ampio spazio al libero inconscio, mediante i sogni, che sfuggono totalmente al nostro controllo e sono per questo espressione della vera e più pura libertà umana.
Il mutamento psicologico ed emotivo che avviene durante la notte è argomento di studi scientifici condotti da diversi ricercatori nel mondo, noi vorremmo invece porre l’attenzione su quanto il riconoscimento di questa dinamica sia importante nell’ambito della prima infanzia.
Se infatti persino per un adulto il “notturno” costituisce un ambito della vita molto particolare con il quale confrontarsi, fermiamoci a pensare quanto questo possa essere impegnativo per un bambino che si appresta a condurre i suoi primi passi di vita nel mondo…
Alla luce di questa riflessione, crediamo sia fondamentale valutare quanto lo sfruttamento da parte delle famiglie, dell’ultima trovata di marketing in materia di servizi all’infanzia, quella cioè di porre sul mercato strutture “educative” aperte 24h su 24, possa essere cosa ben fatta.
Come educatori, psicologi, pedagogisti e in qualità di team, nonché di comunità educante che da anni gestisce una struttura educativa mettendo al primo posto solo ed esclusivamente la felicità, la corretta crescita e la serenità dei nostri bambini, ci chiediamo davvero profondamente quale possa essere il beneficio che un bambino possa trarre dal fatto di poter restare a scuola in orari notturni. Ci chiediamo quanto questo “andare incontro” ai genitori non stia diventando piuttosto solo un modo per accontentarli ed ottenere un guadagno meramente economico, piuttosto che sostenerli nel loro difficilissimo compito quotidiano di educatori ed ottenere un guadagno che invece negli anni si trasforma in valori utili al mondo quali fiducia, rispetto, collaborazione.
La nostra struttura ha scelto di non rimanere mai aperta oltre il suo consueto orario, peraltro già lungo quanto più possibilmente previsto dalle normative vigenti.
La nostra struttura non toglierà mai a nessun bambino quel momento di intimità domestica, di condivisione profonda, di elevazione delle proprie emozioni in ambiente familiare, che è la notte. La nostra struttura rifiuta categoricamente il sostegno alla genitorialità inteso come un alleviare le famiglie dai compiti importantissimi che esse sono e saranno sempre chiamate a svolgere nei confronti dei bambini, anche se pesanti e spesso molto difficili da ottemperare.
Come comunità educante composta da esperti con comprovata a maturata esperienza nella gestione di servizi educativi e alle famiglie rifiutiamo l’idea “moderna” di una scuola notturna che separi in un momento così bello, importante e delicato al tempo stesso, i bambini dal loro ambiente domestico nonché dal loro ambito familiare fatto di accortezze, gesti, rituali e intimità che mai nessun educatore o struttura educativa potranno equiparare. Al fine di sostenere le difficoltà di quelle famiglie che, svolgendo lavori in orario notturno, come quelli di soccorso e assistenza alla popolazione, sono costrette ad avvalersi di un valido aiuto non solo durante le ore diurne, la nostra equipe mette a disposizione un servizio domiciliare condotto da educatori esperti della gestione emotiva infantile, servizio che garantirà al bambino di non doversi allontanare dal suo ambiente domestico anche le ore notturne, nonché la cura e l’attenzione di un educatore in rapporto con il singolo bambino piuttosto che con alti numeri da gestire. Le attività notturne, condotte a scuola, saranno invece opportunità, una tantum, per sperimentare dapprima insieme alle famiglie, poi per chi sarà pronto, anche da solo, un primo approccio all’ambiente sociale anche in ambito notturno, che sempre più al giorno d’oggi risulta argomento spinoso nonché un contesto che induce a dinamiche particolarmente controverso in ambito adolescenziale.
Evangelisti D.