Papà e mamma, pari sono?

Mi ha scritto l’Ufficio Marketing di una nota casa produttrice di pannolini (che non cito) per comunicarmi i risultati un sondaggio da lei commissionato, relativo alla percezione delle mamme sul comportamento dei loro mariti o compagni rispetto ai figli, che sembrerebbe sempre più paritario rispetto al passato. Un comportamento che viene definito anche “interscambiabile, concreto e fisico”.

Il campione preso in esame non è elevato – si tratta di 300 papà italiani intervistati su tutto il territorio nazionale – ma probabilmente significativo sul piano statistico, anche se sollevo qualche perplessità leggendo che le interviste sono state effettuate al cospetto delle loro partners, le quali però hanno avuto la possibilità di esprimere il loro punto di vista in merito. 

Le domande del sondaggio riguardavano 17 attività inerenti le 4 sfere principali della gestione del bambino ovvero la nutrizione, il sonno, l’igiene e la pulizia, il gioco e lo svago. Apprendiamo quindi che i padri di oggi giocano con i loro figli in una percentuale pari a 20,4 giorni al mese, gli mettono il pigiama 16,3 giorni, lo portano a letto per 19,2 giorni e guardano con loro i cartoni animati, anche con coinvolgimento emotivo, per 18,6 giorni. 

Considerando che nel 56,4% dei casi la prima parola pronunciata dai bambini è “mamma”, il sondaggio indica che i padri ricordano l’evento in una percentuale pari al 75%, con il ricordo che diventa più flebile da parte di genitori più adulti e cresce se il genitore è più istruito. 

I papà come le mamme? Non proprio, diremmo. Perché se è vero che i padri secondo il sondaggio vivono più intensamente il loro ruolo di genitori rispetto a quelli che li hanno preceduti trenta o quarant’anni fa, è anche vero che le madri denunciano un deficit di collaborazione dei padri per quanto riguarda la collaborazione domestica: gli uomini, infatti, dichiarano di lavare i vestiti solo 2,4 giorni al mese, con il 79% dei papà che non lo fanno mai!