Leggere che piacere!!!

Raccontare storie, portarle con sé come compagnie di viaggio, cercarne di nuove non è solo un modo per passare il tempo, è un modo per vivere meglio. Leggere promuove la consapevolezza di sé, dei propri bisogni e desideri come indispensabile premessa alla conoscenza degli altri. Leggere ad un bambino è più di un passatempo, è un momento unico ed irripetibile.

Raccontare storie, portarle con sé come compagnie di viaggio, cercarne di nuove non è solo un modo per passare il tempo, è un modo per vivere meglio. Leggere promuove la consapevolezza di sé, dei propri bisogni e desideri come indispensabile premessa allaconoscenza degli altri.

La lettura, in particolare ad alta voce, offre al bambino opportunità senza eguali :
• crea abitudine all’ascolto;
• arricchisce il suo mondo interiore e le sue conoscenze;
• aiuta a creare idee ed immagini mentali;
• permette di allargare le proprie conoscenze ed esperienze;
• costituisce un nutrimento genuino e stimolante.

I libri, le storie confortano, fanno ridere, aiutano a superare difficoltà, possono dare delle risposte a dubbi a volte nascosti, aiutano a capire più da vicino il proprio vissuto. Rendono i bambini liberi di esprimere paure, sogni, emozioni, pensieri, teorie fantastiche…..
La lettura educa alle emozioni.
Il bambino impara a riconoscere le emozioni, proprie e degli altri, nonché le esperienze che si strutturano a partire da quelle emozioni.
Dare un nome alle emozioni è importante, dunque, più “a futura memoria”, più per dare una specie di vocabolario, appunto, riassuntivo, cui potersi riferire in future situazioni analoghe.

Attraverso la risonanza emotiva indiretta si realizza non solo una validazione delle emozioni vissute dai personaggi della storia raccontata, ma anche (ed è questa la cosa più importante) una validazione delle nostre analoghe emozioni, delle nostre analoghe esperienze, di noi che ascoltiamo o leggiamo quella storia. E questa è una cosa veramente meravigliosa.

Nel racconto e nella lettura, il bambino si trova spinto a immaginare, a costruire, cioè, delle proprie personali immagini interiori, attivando delle rappresentazioni mentali della realtà narrata o descritta. La sua mente è spinta a rendere operante la creatività interiore. Crea, infatti, in modo personale, del tutto soggettivo, immagini mentali nuove; cosa che, con l’allenamento, favorirà l’attivarsi anche della creatività operativa, quella creatività, cioè, che gli consentirà di costruire nel concreto mondo reale esterno qualcosa di sia soggettivamente sia obiettivamente nuovo.

L’attivazione della fantasia favorisce la rappresentazione mentale della realtà anche in assenza della realtà medesima, col risultato che lo spazio mentale viene potenziato e arricchito, senza che vi sia impoverimento o diminuzione di valore per lo spazio reale esterno e per la realtà esterna.

Ascoltare o leggere storie favorisce l’arricchimento del mondo interno senza detrimento per il mondo esterno, ma con aumentate possibilità di integrazioni fra mondo interno e mondo esterno. Il bambino potrà, allora, con molta più facilità, vivere, per esempio, un’esperienza dolorosa o una frustrazione senza che per lui siano la fine del mondo: le sa riconoscere e collocare nelle prospettive di un mondo sensato.

Mentre ascolta e immagina storie, il bambino è indotto a rappresentarsi nella mente anche i differenti modi in cui possono venire strutturate le relazioni fra le persone nelle differenti situazioni di vita. Impara, così, le “regole” della vita relazionale e sociale: ci sono modi buoni e modi meno buoni, modi accettabili e modi inaccettabili, modi adeguati e modi inadeguati, modi raccomandabili e modi sconsigliabili, modi desiderabili e modi temibili.
Questo apprendimento è importantissimo per la socializzazione.

Per affascinare un bambino è importante che colui che legge sappia avvalersi degli “ingredienti necessari”: tono di voce, ritmo, pause…. e soprattutto è necessaria una buona relazione, un vero e reale desiderio di stare assieme, una grande voglia di ascoltarsi e di condividere con autentica complicità tale esperienza.

Leggere ad un bambino è più di un passatempo, è un momento unico ed irripetibile.