L’ambiente di apprendimento

Il ruolo dell’ambiente di apprendimento è divenuto importante quando è stato riconosciuto che esso non poteva essere interpretato solo come un contenitore ma come una preziosa risorsa, organizzata in modo tale da sostenere l’attività esplorativa del bambino e l’elaborazione costruttiva e sociale del sapere, un soggetto protagonista e fondante del progetto pedagogico.

Oggi si sente parlare spesso di “ambiente di apprendimento” nell’ambito delle scienze dell’educazione. Ciò è dovuto ad uncambiamento di prospettiva in campo psico-pedagogico, lo stesso che ha fatto sì che la visione incentrata sull’insegnamento si sia spostata sull’apprendimento, concentrandosi quindi sulla figura dell’allievo e sui suoi processi di conoscenza del sapere, in particolare sulle situazioni da creare perché tale conoscenza avvenga in un contesto favorevole, scientemente organizzato.

Naturalmente lo spazio, ovvero l’ambiente di apprendimento, non è l’unico fattore da prendere in considerazione nel contesto di costruzione della conoscenza. Vi sono altri fattori, non meno importanti – dagli insegnanti agli allievi fino agli strumenti da utilizzare, siano essi culturali, tecnici o simbolici. Tuttavia, il ruolo dell’ambiente di apprendimento è divenuto importante quando è stato riconosciuto che esso non poteva essere interpretato solo come un contenitore ma come una preziosa risorsa, organizzata in modo tale da sostenere l’attività esplorativa del bambino e l’elaborazione costruttiva e sociale del sapere, un soggetto protagonista e fondante del progetto pedagogico.

L’ambiente di apprendimento, quindi, come “spazio d’azione“, il luogo dove interagiscono allievi e insegnanti, allievi e oggetti del sapere, luogo di esperienze tanto di tipo cognitivo quanto di affettivo, emotivo, interpersonale, sociale. Luogo dove l’apprendimento non va inteso semplicemente come acquisizione diconoscenza, in cui l’insegnante trasmette il sapere all’allievo, ma dove si stabilisce e si realizza un processoattivo e costruttivo. E dove quindi si parte, prima di tutto, dagli aspetti relazionali e comunicativi per poi introdurre altri elementi.

Ascoltare i bambini, fare emergere i loro bisogni, è il presupposto della creazione di un clima favorevole alla successiva creazione della “comunità” che vedrà i bambini scambiarsi punti di vista, esprimersi, condividereopinioni. Lo spazio andrà quindi differenziato e organizzato in modo tale che esso favorisca la fruizioneautonoma di ambienti e materiali e le modalità di apprendimento adeguate alle caratteristiche e ai bisognicognitivi sia dei singoli individui che del gruppo.

Materiali ed oggetti andranno sistemati in angoli-laboratori uno ciascuno diverso dall’altro che dovranno a loro volta essere identificati dai bambini in base alle loro caratteristiche: la riconoscibilità dei riferimenti farà sì che i bambini sviluppino il senso della permanenza e della continuità. Ciò non significa che gli angoli, una volta arredati e organizzati, non possano essere arricchiti o modificati nel tempo: ciò dovrà però avvenire in base a ciò che emergerà dalle singole attività così come dalla crescita dei bambini.

La predisposizione degli spazi di apprendimento deve avvenire in base a vari fattori che escludano sia lacasualità che l’improvvisazione. Essa deve essere invece effettuata con grande attenzione econsapevolezza, poiché l’esperienza dei bambini sarà connotata dal senso di ciò che faranno e vivranno in certi, determinati spazi.

Allargando il concetto di apprendimento all’acquisizione di capacità di esprimersi in autonomia e di acquisire sicurezza nella quotidianità, non sono da trascurare anche altri spazi della scuola, come quelli dedicati ai momenti di entrata e di uscita dei bambini, quelli di utilizzo dei servizi igienici e quelli del pranzoo della merenda. Infine, l’esterno: si tratti di un cortile o di un giardino, anch’esso è da considerare un luogo dove i bambini si relazionano tra loro, compiono esperienze e acquisiscono conoscenze in un contesto nel quale possono anche sperimentare la capacità di muoversi in spazi più ampi e di venire a contatto con il mondo naturale.