Il “gioco ad angoli”

Il potersi organizzare il gioco dà al bambino un senso di libertà e maturità che porterà a un accrescimento dell’autostima e delle proprie potenzialità. Spazi, arredi e materiali pensati e organizzati “per angoli”, in funzione di un certo numero di bambini, della loro età e dei loro bisogni, rispondono anche all’esigenza di passare da momenti individuali a momenti di piccolo gruppo;.

L’organizzazione dell’ambiente scolastico è uno degli impegni fondamentali dell’educatore per dare al bambino la possibilità di fare le sue scelte, di mettere il bambino in condizione di fare da sé, di utilizzare gli oggetti secondo le sue capacità. Quello che è certo è che l’ambiente deve essere ben organizzato e ricco di materiale per spingere il bambino ad agire per curiosità e desiderio di fare e di creare.

Un’altra regola fondamentale di questo tipo di gioco è che si deve organizzare in piccoli gruppi in modo da dare il giusto spazio e creare dinamiche equilibrate.

A volte l’educazione e la frequenza scolastica sono intese comunemente come il “produrre” del bambino; questa visione è limitante e non dà il giusto spazio alla creatività e alle possibilità che possono crearsi da soli i bambini. Il potersi organizzare il gioco darà al bambino un senso di libertà e maturità che porterà ad un accrescimento dell’autostima e delle proprie potenzialità. In concreto si ipotizzano spazi, arredi e materiali pensati e organizzati “per angoli”, in funzione di un certo numero di bambini, della loro età e dei loro bisogni, in modo da poter rispondere anche all’esigenza di passare da momenti individuali a momenti di piccolo gruppo; sono luoghi che si presentano ordinati e raccolti, progettati con lo scopo di offrire un’atmosfera familiare e a misura di bambino. Questi angoli dovranno essere delimitati da mobiletti, pareti o anche piccole staccionate che consentano un facile ed ordinato utilizzo dei materiali a disposizione.

Per avviare una “didattica per angoli”, occorre abbandonare l’idea che tutti i bambini debbano fare le stesse cose nello stesso momento, sotto la guida ed il controllo dell’adulto. E occorre anche che questi angoli siano quotidianamente curati e “osservati”.

La gestione e la cura degli angoli richiede una competenza specifica sia per quel che riguarda 
- l’organizzazione (quando e in quanti, per quanto tempo si può sostare in una zona?);
- la loro variazione numerica, tipologica ed evolutiva (materiali che sostituiscono altri per arricchire le esperienze…), 
- il diverso compito dell’adulto, che si trova a gestire, sostenere, un gruppetto di bambini e non l’intero gruppo classe, e questo a volte provoca l’impressione di non insegnare anche se non è affatto così!. Negli angoli,infatti, si possono sviluppare competenze, abilità, conoscenze, atteggiamenti, relazioni del tutto corrispondenti ai “traguardi” richiesti dalle indicazioni ministeriali.

Tra gli angoli più comuni e amati dai bambini ci sono:

L’angolo della casa


Questo angolo è il luogo per eccellenza che promuove il gioco del “far finta che” (detto anche gioco simbolico o dei ruoli). I bambini mettono in scena dei veri e propri “sketch” in cui imitano e rielaborano a proprio modo vissuti e modi di fare dei loro genitori e degli adulti in generale.  E’ proprio in questo modo che imparano a gestire i sentimenti e le emozioni anche quelle più profonde. Per organizzare questo angolo è preferibile scegliere con cura un’attrezzatura che sia semplice, essenziale, con oggetti piccoli ma veri, perché l’utilizzo di materiali di plastica altererebbe l’esperienza sensoriale del bambino.

L’angolo del libro e del racconto


L’interesse del bambino per il racconto e l’immagine è molto precoce e l’elaborazione dei contenuti dà al bambino la possibilità di fantasticare e accrescere le sue capacità creative. Una peculiarità fondamentale di quest’angolo è che deve essere confortevole; il bambino potrà quindi sedersi su un divanetto o un cuscino o anche sdraiarsi a terra su un tappeto.  Per la presentazione dei libri occorre pensare a librerie o scaffali che permettano di vedere l’immagine al completo e la dimensione e l’altezza della libreria dovrà facilitare il bambino nel prendere e nel riporre il libro.

L’angolo della manipolazione e del colore


Per permettere di giocare in modo libero ma ordinato in quest’angolo, è necessario che i bambini possano scegliere tra:
– superfici lavabili per manipolare nonché materiali di diversa malleabilità, forma e colore.
– cavalletti e tavoli
– fogli di diversa grandezza e con superfici più o meno lisce
– piccoli attrezzi per operare tipo mestoli, mattarelli, forbici…
L’educatore in questo caso deve essere bravo a partecipare come osservatore e dare aiuto al bambino solo di reale necessità. In questi momenti non c’è da interpretare nulla, né da giudicare; occorre lasciare al bambino il gusto di fare, di diventare più sicuro, di trovare le proprie modalità figurative.


L’angolo dei travestimenti


Cappelli, scarpe, sciarpe, borse, collane, cinture, gonne… Gli oggetti per travestirsi vanno disposti in modo ordinato, come a casa, su ganci, mensole, grucce… Se il materiale viene infilato a caso dentro un baule, rimane poco invitante ed il bambino avrà difficoltà a realizzare i suoi progetti. Uno specchio grande permetterà al bambino travestito di ammirarsi e di vedere l’effetto che fa.


Altri angoli

Molti altri angoli sono possibili, dipende dal progetto educativo della classe, della scuola e degli insegnanti. L’importante è che gli angoli non rimangano sempre gli stessi nel corso della esperienza del bambino nella scuola dell’infanzia e che, comunque, siano composti da materiali e attrezzature sempre adeguate alle loro capacità. Il che vuol dire che certe stimolazioni possono essere tolte e sostituite da altre, oppure mantenute ed arricchite. Anche i bambini possono contribuire a modellare un angolo e a completarlo con dei loro oggetti portati da casa.