Differenti per Scelta

Noi siamo “differenti per scelta,” perché crediamo nel valore delle nostre idee, perché vogliamo essere credibili, non infallibili, ma fare un lavoro serio che coinvolge una famiglia intera non un unico bambino.


Anche questo lungo anno scolastico è terminato.

Ci lasciamo alle spalle un lungo percorso didattico pieno di emozioni, avventure, obiettivi raggiunti e traguardi tagliati.
Abbiamo iniziato a settembre con la consapevolezza che questo sarebbe stato un anno “speciale”, un anno fatto di nuove esperienze da intraprendere insieme ai bambini e ai loro genitori, tutti uniti intorno alla nostra scuola che si è aperta per accogliere e condividere momenti scolastici sempre troppo spesso negati alle famiglie.

I genitori sono una parte costitutiva della scuola ed è per questo che la vecchia fattoria ha deciso, in controtendenza, di accogliere i genitori per passare momenti di spensieratezza insieme.

Noi siamo “differenti per scelta,” perché crediamo nel valore delle nostre idee, perché vogliamo essere credibili, non infallibili, ma fare un lavoro serio che coinvolge una famiglia intera non un unico bambino. È senz’altro vero che ci sono aspetti, condizioni, avvenimenti che non possiamo cambiare o condizionare, ma è ancor più vero che sono le nostre azioni a produrre i risultati che otteniamo ed è per questo che durante quest’anno abbiamo invitato più volte i nostri genitori a passare del tempo con noi perché non c’è didattica che funziona se non la condivi con le persone che ti stanno accanto.

Abbiamo dedicato alle nostre famiglie, pomeriggi allegri e divertenti, all’ombra del nostro grande bosco, abbiamo riso, giocato e anche mangiato!

Abbiamo preparato gustose merende con frullati di frutta fresca, thè verde, panini con la marmellata, biscotti… tutte cose da gustare sdraiati sul prato in compagnia di un buon libro da leggere e della musica da ascoltare, abbiamo arricchito questi momenti spensierati con iniziative dedicate alla lettura con la casa editrice, agli animali da cortile della fattoria di Riccardo, con la pista ciclabile e con i laboratori creativi dove i genitori si sono potuti cimentare in piccole opere d’arte.

Insomma, abbiamo aperto a voi il nostro mondo, fatto di piccole cose semplici, abbiamo cercato di ascoltarvi, di accogliere i vostri suggerimenti e le vostre idee, di esservi sempre vicino, ogni giorno, cercando di crescere insieme a voi, perché la vostra fiducia è la forza del nostro lavoro ed il valore più grande per tutte noi!

Quindi a voi va il nostro grazie per quest’anno passato insieme, ed un arrivederci a settembre per altri bellissimi momenti insieme.

M. Paola Procacci, giugno 2017

Centro Estivo 2019 Asilo nel Bosco

Il centro estivo dell’Asilo nel Bosco accoglie bambini e bambine dai 4 ai 10 anni.  
PERIODO DI APERTURA: dal 10 giugno al 31 luglio e dal 2 settembre all’apertura delle scuole.

  • 7.30 / 9.30 ENTRATA
  • 9.30 COLAZIONE (NEL RISPETTO DELLE INTOLLERANZE)
  • 10.00 SI VA AL BOSCO
  • 11.45 RIENTRO A SCUOLA, nelle giornate più calde si anticiperà l’orario di rientro per poter fare un tuffo nelle “vasche gioco”.
  • 12.15 / 12.45 PRANZO (NEL RISPETTO DELLE INTOLLERANZE)
  • 12.45 /14.00 GIOCO LIBERO
  • 14.00 AIUTO NEI COMPITI PER LE VACANZE (ATTIVITA’ FACOLTATIVA)
  • 15.00 LABORATORIO O MIMI-RUGBY
  • 16.15 MERENDA (NEL RISPETTO DELLE INTOLLERANZE)
  • 16.30 GIOCO LIBERO
  • 17.00 USCITA O ATTIVITA’ PER CENTRI DI INTERESSE
  • 19.00 ORARIO ULTIMO PER L’USCITA

IN CASO DI PIOGGIA
In caso di pioggia i bambini hanno a disposizione gli spazi dell’Asilo

L’asilo nel Bosco!

L’Asilo nel Bosco è un nuovo progetto di educazione all’aria aperta promosso dalla Scuola Nella Vecchia Fattoria.

Il progetto ha inizio con un calendario di laboratori per bambini che si svolgeranno il sabato mattina dalle 11.00 alle 12.30 per il periodo 18 febbraio – 27 maggio 2017 nei nostri spazi in Via del Casale della Crescenza, 12 (Due Ponti).

Sono previste passeggiate nel bellissimo bosco che si trova a pochi passi dalla nostra scuola e tante meravigliose attività che piaceranno molto ai vostri bambini.

Sono inoltre già aperte le iscrizioni al Centro Estivo Naturalistico dedicato all’educazione ambientale e alla classe di Scuola dell’Infanzia “Progetto Asilo nel Bosco”. Siamo disponibili per darvi qualsiasi chiarimento, richiedeteci senza impegno la scheda informativa e il modulo di iscrizione.

In caso di pioggia o di giornate particolarmente fredde i laboratori non verranno annullati e si svolgeranno nella scuola, in un ambiente molto accogliente e confortevole; sono adatti ai bambini dai quattro ai dieci anni, che dovranno indossare abiti che si possano sporcare e che siano adeguati per giocare all’aria aperta.

I bambini più piccoli possono partecipare se accompagnati da un adulto. Il costo è di 10 € a bambino, sono previsti sconti per fratelli e per gruppi e c’è possibilità di acquistare un abbonamento. I laboratori saranno a numero chiuso con prenotazione obbligatoria, avvisateci in caso di disdetta poiché avremo una lista d’attesa.

Per prenotare chiamateci al numero 347.5540409 oppure inviateci un’email all’indirizzo asilonelbosconvf@gmail.com.

Ecco il calendario degli appuntamenti:

Sabato 18 febbraioL’officina dei colori naturali
Laboratorio artistico con estrazione di colori dagli alimenti.

Sabato 25 febbraioLe maschere del bosco
Laboratorio naturalistico e di letture a voce alta con attività creativa di riuso e collage.

Sabato 4 marzoIl ristorante per gli uccelli
Laboratorio naturalistico dedicato agli uccelli più comuni nei nostri giardini, con costruzione di una mangiatoia dal riuso creativo.

Sabato 11 marzoA spasso nel bosco: storia di una ghianda
Laboratorio naturalistico e di riuso creativo con letture a voce alta dedicate al “Gruffalò”.

Sabato 18 marzoIl pentolone delle favole: io e papà!
Laboratorio di letture a voce alta da ascoltare in braccio al proprio papà, sono benvenute anche le mamme!

Sabato 25 marzoIl mio piccolo orto!
Laboratorio di lettura a voce alta e orticoltura in eco-vaso, con messa a dimora di piantine da orto.

Sabato 1 aprileLa principessa sul pisello
Laboratorio di letture a voce alta e piccolo giardinaggio in eco-vaso.

Sabato 8 aprileL’insalata era nell’orto
Laboratorio di orticoltura con letture a voce alta e attività di riuso creativo.

Sabato 15 aprileColoriamo le uova (Pasqua)
Laboratorio artistico dedicato alla colorazione delle uova.

Sabato 22 aprileIl pentolone delle favole: Speciale lupo!
Laboratorio di letture a voce alta e attività creativa di riuso e collage.

Sabato 29 aprileIl pentolone delle favole: Speciale strega!
Laboratorio di letture a voce alta, storie spaventose e molto divertenti!

Sabato 6 maggioIl pentolone delle favole: Le pazze giornate della mamma!
Laboratorio di letture a voce alta da ascoltare in braccio alla propria mamma, sono benvenuti anche i papà!

Sabato 13 maggioIl meraviglioso mondo delle farfalle!
Laboratorio di letture a voce alta e attività creativa di entomologia e riuso.

Sabato 20 maggioGli insetti: storie a sei zampe!
Laboratorio di entomologia con letture a voce alta e attività creativa di riuso.

Sabato 27 maggioLa scienziata pazza!
Laboratori scientifici super-divertenti.

L’inglese al Nido

La Scuola “Nella Vecchia Fattoria” offre il progetto formativo “What’s in the farm?” per i bambini dell’asilo. Tramite i giochi, video, i lavori manuali, le storie e le canzoni intorno al tema relazionati alla natura che ci circonda, i bimbi si abitueranno al suono e alla pronuncia di questa nuova lingua.

Il metodo ludico aiuterà i bambini a imparare le prime parole in inglese grazie a loro sensibilità e capacità naturale all’apprendimento delle lingue tipiche di questa fascia d’età.

Il laboratorio di inglese si svolge al Nido per tre giorni a settimana.

Asilo in condominio, quando no

Una sentenza della Corte di Cassazione, la n. 24958/16 ha condannato una cooperativa che gestiva un asilo nido all’interno di un condominio. Motivo? La rumorosità ledeva la tranquillità degli altri condomini.

Spazi ampi e adeguati, correttamente strutturati, concepiti e realizzati a misura del bambino e delle sue esigenze, finalizzati alla sua formazione cognitiva ma con piena accoglienza degli aspetti ludici indispensabili per la sua crescita e per una sana interrelazione con i coetanei. È il contesto ideale – diremmo irrinunciabile – per una scuola dell’infanzia che voglia svolgere il suo ruolo con la necessaria e opportuna attenzione alle istanze dei bambini e dei loro genitori.

Purtroppo non sempre è così. Da quando le domande di iscrizione alle strutture pubbliche per bambini in età prescolare hanno ampiamente superato l’offerta, sono proliferate le iniziative private che, certamente lodevoli per buona volontà e capacità, hanno intrapreso attività nell’ambito della formazione dell’infanzia. Non sempre, però, nel rispetto delle regole civili.

Il 6 dicembre 2016, è stata depositata presso la Corte di Cassazione una sentenza, la n. 24958, che ha condannato l’attività di una cooperativa che gestiva un asilo nido all’interno di un condominio privato. E che dunque produceva una rumorosità che ledeva la tranquillità degli altri condomini.

La questione non è priva di controversie. La sentenza nasce dall’interpretazione dell’articolo 3 del regolamento del fabbricato in questione, ove si legge che l’uso dei singoli appartamenti non può essere “contrario alla tranquillità dell’intero fabbricato“. Avvalorata dall’affermazione di un consulente tecnico d’ufficio cui si è affidata la Corte d’Appello il quale, dopo gli opportuni rilievi, ha decretato che “le immissioni provenienti dall’asilo nido superano i limiti di normale tollerabilità in due degli appartamenti indagati”.

Su tale perizia, i gestori dell’asilo nido – i quali sono stati anche condannati al pagamento delle spese di giudizio – hanno obiettato che se la rumorosità dell’attività turbava la tranquillità di soli due appartamenti, ciò non corrispondeva all'”intero fabbricato” cui fa riferimento il regolamento condominiale. Di contro, la Cassazione ha osservato che il regolamento prescrive anche, più genericamente, che è “fatto divieto di destinare gli appartamenti ad esercizi rumorosi”.

“La struttura destinata all’infanzia, per quanto non possa essere ritenuta un mero baby parking, è inassimilabile a una famiglia media che vive nell’immobile con bambini piccoli.” si può anche leggere nella sentenza espressa dalla Corte di Cassazione. Dove vengono riportate altre considerazioni sui parametri normativi in materia.

Rattrista pensare alle conseguenze di tale decisione sui bambini che frequentavano l’asilo nido, sui loro genitori e sugli operatori che vi lavoravano. Ma la sentenza dissipa anche alcune delle tante ombre che offuscano un servizio per la comunità e che talvolta, invece, può arrivare a ledere i diritti della comunità stessa, se improntato all’improvvisazione o alla scarsa conoscenza delle regole.

Bambini e Terremoto

Come spiegare un terremoto ai bambini? La domanda è diventata di drammatica attualità dopo gli eventi sismici verificatisi a fine agosto e poi a novembre 2016 nel Centro Italia. Riportiamo qui alcune risposte al riguardo da parte degli specialisti della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale.

Come spiegare un terremoto ai bambini? La domanda è diventata di drammatica attualità dopo gli eventi sismici verificatisi prima a fine agosto e poi a novembre 2016 nel Centro Italia. Una domanda che evidentemente riguarda tanto i bambini direttamente coinvolti quanto quelli che, pur lontani dai luoghi colpiti, ne hanno sentito parlare o addirittura hanno avvertito le scosse nelle loro case. Ai primi, ma soprattutto ai loro genitori, possono essere utili i consigli provenienti dalla Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale che ha stilato una sorta di vademecum su come relazionarsi con i più piccoli di fronte ad un evento fortemente destabilizzante che cancella i punti di riferimento e impone di adattarsi a nuove abitudini di vita. Naturalmente, nel parlare con i bambini, si dovrà tenere conto di vissuti diversi e diverse sensibilità, così come utilizzare approcci differenti secondo l’età del bambino, ma le linee guida dei pediatri e degli psicologi della SIPPS sembrano generalmente applicabili in tutti casi. Si comincia con il valorizzare gli esempi di solidarietà, sia quelli di cui i bambini possono essere diretti testimoni che quelli provenienti da altre parti d’Italia: ciò perché, dopo una catastrofe, tendono ad emergere il senso di solitudine e di abbandono che possono essere vinti dalla percezione del calore umano. Secondo gli esperti della SIPPS, inoltre, è auspicabile che un genitore sappia creare aspettative stimolanti che si possano sovrapporre, nella mente del bambino, ai disagi e alle sofferenze: spiegargli che potrà avere una casa e una scuola più bella e sicura, ad esempio, può avere effetti sul suo stato d’animo. Utile anche individuare gli aspetti positivi di ogni situazione senza mostrarsi troppo preoccupati (valorizzando, ad esempio, quel senso di comunità che porta la condivisione dei sentimenti) così come aiutare il bambino ad esternare ciò che prova, ricorrendo ai disegni e alla loro valenza terapeutica e lasciando che il bambino possa gestire i propri ricordi senza esprimere nostalgia per ciò che non c’è più. E ancora è bene spiegare ai bambini che i terremoti sono eventi naturali cui bisogna prepararsi; i genitori, inoltre, devono offrire il loro esempio cercando di riprendere le loro attività quotidiane dando una parvenza di normalità. Infine è indispensabile, per i pediatri, che i genitori sappiano intercettare e segnalare allo specialista quei segnali di ansia e disagio che potranno richiedere un approccio specifico, si tratti di mal di testa o di dolori più o meno vaghi.

L’importanza dei Laboratori Espressivi

Lo sviluppo della creatività porta i bambini a conoscere meglio se stessi, gli altri ed il mondo che li circonda, a stare bene nel proprio corpo riconoscendone limiti e possibilità, a scoprire e conoscere le emozioni proprie ed altrui, ad imparare il piacere del fare avendo fiducia nelle proprie capacità, a guardare “al di là” degli schemi prefissati.

“Creatività”, “incertezza”, “intuizione”, “curiosità” sono elementi tipici dell’approccio conoscitivo infantile, il quale poi si alimenta laddove coesistano la motivazione e il piacere dell’apprendere. Ogni bambino possiede tutta una serie di potenzialità di natura affettiva, relazionale, sensoriale ed intellettiva e le scambia incessantemente con il proprio contesto socio-culturale.

I bambini hanno bisogno di di indagare, provare, sbagliare, correggere… di apprezzare le infinite risorse delle mani, della vista e dell’udito, delle forme, dei materiali, dei suoni e dei colori : di rendersi conto come la ragione, il pensiero, l’immaginazione creino trame continue tra le cose e muovano e sommuovano il mondo… (I cento linguaggi dei bambini- Reggio Children).

Attraverso la capacità di cooperazione e di interazione tra linguaggi diversi, i bambini sono in grado di sviluppare la propria abilità nel trovare autonomamente nuove strategie di adattamento alle problematiche che la vita pone loro davanti.

L’evoluzione individuale e del vivere civile non può prescindere da una capacità espressiva a tutto tondo, acquisita dall’individuo in modo consapevole, a partire dalla più tenera età e che riconosce alla pratica espressiva un ruolo cruciale. Musica, danza, teatro e disegno, devono essere proposti in forma ludica e in un’atmosfera di piena accoglienza, per poter  far esprimere i bambini in libertà e originalità.

Lo sviluppo della creatività porta i bambini a conoscere meglio se stessi, gli altri ed il mondo che li circonda, a stare bene nel proprio corpo riconoscendone limiti e possibilità, a scoprire e conoscere le emozioni proprie ed altrui, ad imparare il piacere del fare avendo fiducia nelle proprie capacità, a guardare “al di là” degli schemi prefissati.

Il continuo confronto con il gruppo consente inoltre di sviluppare la propria identità nel rispetto di quella degli altri, di comprendere l’importanza delle regole dello stare insieme, di mettersi in relazione sia con i coetanei che con l’adulto in maniera positiva traendone piacere e soddisfazione.

In sostanza, educare alla creatività significa educare i bambini ad aver fiducia in se stessi e nelle proprie capacità di affrontare le diverse situazioni della vita, nonché educarli a pensare “con la propria testa” per diventare in futuro adulti liberi ed autonomi.

Il “gioco ad angoli”

Il potersi organizzare il gioco dà al bambino un senso di libertà e maturità che porterà a un accrescimento dell’autostima e delle proprie potenzialità. Spazi, arredi e materiali pensati e organizzati “per angoli”, in funzione di un certo numero di bambini, della loro età e dei loro bisogni, rispondono anche all’esigenza di passare da momenti individuali a momenti di piccolo gruppo;.

L’organizzazione dell’ambiente scolastico è uno degli impegni fondamentali dell’educatore per dare al bambino la possibilità di fare le sue scelte, di mettere il bambino in condizione di fare da sé, di utilizzare gli oggetti secondo le sue capacità. Quello che è certo è che l’ambiente deve essere ben organizzato e ricco di materiale per spingere il bambino ad agire per curiosità e desiderio di fare e di creare.

Un’altra regola fondamentale di questo tipo di gioco è che si deve organizzare in piccoli gruppi in modo da dare il giusto spazio e creare dinamiche equilibrate.

A volte l’educazione e la frequenza scolastica sono intese comunemente come il “produrre” del bambino; questa visione è limitante e non dà il giusto spazio alla creatività e alle possibilità che possono crearsi da soli i bambini. Il potersi organizzare il gioco darà al bambino un senso di libertà e maturità che porterà ad un accrescimento dell’autostima e delle proprie potenzialità. In concreto si ipotizzano spazi, arredi e materiali pensati e organizzati “per angoli”, in funzione di un certo numero di bambini, della loro età e dei loro bisogni, in modo da poter rispondere anche all’esigenza di passare da momenti individuali a momenti di piccolo gruppo; sono luoghi che si presentano ordinati e raccolti, progettati con lo scopo di offrire un’atmosfera familiare e a misura di bambino. Questi angoli dovranno essere delimitati da mobiletti, pareti o anche piccole staccionate che consentano un facile ed ordinato utilizzo dei materiali a disposizione.

Per avviare una “didattica per angoli”, occorre abbandonare l’idea che tutti i bambini debbano fare le stesse cose nello stesso momento, sotto la guida ed il controllo dell’adulto. E occorre anche che questi angoli siano quotidianamente curati e “osservati”.

La gestione e la cura degli angoli richiede una competenza specifica sia per quel che riguarda 
- l’organizzazione (quando e in quanti, per quanto tempo si può sostare in una zona?);
- la loro variazione numerica, tipologica ed evolutiva (materiali che sostituiscono altri per arricchire le esperienze…), 
- il diverso compito dell’adulto, che si trova a gestire, sostenere, un gruppetto di bambini e non l’intero gruppo classe, e questo a volte provoca l’impressione di non insegnare anche se non è affatto così!. Negli angoli,infatti, si possono sviluppare competenze, abilità, conoscenze, atteggiamenti, relazioni del tutto corrispondenti ai “traguardi” richiesti dalle indicazioni ministeriali.

Tra gli angoli più comuni e amati dai bambini ci sono:

L’angolo della casa


Questo angolo è il luogo per eccellenza che promuove il gioco del “far finta che” (detto anche gioco simbolico o dei ruoli). I bambini mettono in scena dei veri e propri “sketch” in cui imitano e rielaborano a proprio modo vissuti e modi di fare dei loro genitori e degli adulti in generale.  E’ proprio in questo modo che imparano a gestire i sentimenti e le emozioni anche quelle più profonde. Per organizzare questo angolo è preferibile scegliere con cura un’attrezzatura che sia semplice, essenziale, con oggetti piccoli ma veri, perché l’utilizzo di materiali di plastica altererebbe l’esperienza sensoriale del bambino.

L’angolo del libro e del racconto


L’interesse del bambino per il racconto e l’immagine è molto precoce e l’elaborazione dei contenuti dà al bambino la possibilità di fantasticare e accrescere le sue capacità creative. Una peculiarità fondamentale di quest’angolo è che deve essere confortevole; il bambino potrà quindi sedersi su un divanetto o un cuscino o anche sdraiarsi a terra su un tappeto.  Per la presentazione dei libri occorre pensare a librerie o scaffali che permettano di vedere l’immagine al completo e la dimensione e l’altezza della libreria dovrà facilitare il bambino nel prendere e nel riporre il libro.

L’angolo della manipolazione e del colore


Per permettere di giocare in modo libero ma ordinato in quest’angolo, è necessario che i bambini possano scegliere tra:
– superfici lavabili per manipolare nonché materiali di diversa malleabilità, forma e colore.
– cavalletti e tavoli
– fogli di diversa grandezza e con superfici più o meno lisce
– piccoli attrezzi per operare tipo mestoli, mattarelli, forbici…
L’educatore in questo caso deve essere bravo a partecipare come osservatore e dare aiuto al bambino solo di reale necessità. In questi momenti non c’è da interpretare nulla, né da giudicare; occorre lasciare al bambino il gusto di fare, di diventare più sicuro, di trovare le proprie modalità figurative.


L’angolo dei travestimenti


Cappelli, scarpe, sciarpe, borse, collane, cinture, gonne… Gli oggetti per travestirsi vanno disposti in modo ordinato, come a casa, su ganci, mensole, grucce… Se il materiale viene infilato a caso dentro un baule, rimane poco invitante ed il bambino avrà difficoltà a realizzare i suoi progetti. Uno specchio grande permetterà al bambino travestito di ammirarsi e di vedere l’effetto che fa.


Altri angoli

Molti altri angoli sono possibili, dipende dal progetto educativo della classe, della scuola e degli insegnanti. L’importante è che gli angoli non rimangano sempre gli stessi nel corso della esperienza del bambino nella scuola dell’infanzia e che, comunque, siano composti da materiali e attrezzature sempre adeguate alle loro capacità. Il che vuol dire che certe stimolazioni possono essere tolte e sostituite da altre, oppure mantenute ed arricchite. Anche i bambini possono contribuire a modellare un angolo e a completarlo con dei loro oggetti portati da casa.

Le bugie hanno le gambe corte!!!

A volte la bugia nasconde il desiderio di una diversa realtà rispetto a quella vissuta; questa volontà si può concretizzare attraverso il gioco simbolico nel quale il bambino personifica qualcun altro o fa finta di parlare con un amichetto immaginario. Questo tipo di giochi insegna al bambino a crescere, a sperimentarsi e ad esercitare abilità e fantasia.

I vostri figli dicono bugie? Non c’è da preoccuparsi! I bugiardi più piccoli hanno solo 2 anni e portare avanti una bugia è sicuramente indice di intelligenza e di saper elaborare un ragionamento complesso. Per il bambino mentire è normale e in fin dei conti, sin da piccolissimo, mette in atto dei comportamenti per aggirare ed ottenere ciò che vuole dai genitori. Sa come attirare l’attenzione , come nascondere  la parte “negativa” di sé , insomma come apparire il bimbo perfetto!

Quando il bambino diventa un po’ più grande comincia a raccontare consapevolmente le bugie e questo gli da’ un senso di onnipotenza rispetto all’adulto che non sempre riesce a riconoscere la bugia. Nasce quindi una vera e propria sfida che porterà il bambino a costruire un pensiero autonomo e separato dai genitori. A volte, soprattutto per i più piccoli, la bugia nasconde il desiderio di una diversa realtà rispetto a quella vissuta; nel gioco questa volontà si concretizza attraverso il gioco simbolico nel quale il bambino personifica  qualcun altro o fa finta di parlare con un amichetto immaginario. Questo tipo di giochi insegna al bambino a crescere, a sperimentarsi e ad esercitare abilità e fantasia, proiettandolo nel mondo degli adulti in una dimensione di vita semplificata e protetta.

Ci sono tanti tipi di bugie come ad esempio quelle che di solito racconta il bambino insicuro che per discolparsi dice: “Non sono stato io”! Proprio perché è insicuro cerca approvazione nell’adulto e per non deluderlo preferisce mentire perché si rende conto di aver sbagliato e la bugia è la soluzione più efficace per evitare rimproveri e punizioni!

A volte la bugia può essere detta dai figli per attirare l’attenzione dei genitori che spesso li trascurano; queste sono bugie a cui i bambini per primi si sforzano di credere, attivando una sorta di meccanismo di difesa.
La domanda che spesso si pongono i genitori è: ”Come comportarsi e come evitare che i bambini dicano bugie?”

Sicuramente è fondamentale dare il buon esempio! Il bambino deve capire che dire la verità è comunque il male minore e che premia sempre ed è giusto assumersi le proprie responsabilità. Il genitore o l’educatore deve sempre cercare di capire la motivazione e lo stato d’animo che spinge il bambino a dire una bugia prima di rimproverarlo o perdere la calma.

È importante ricordare al bambino che in famiglia non si deve aver paura di raccontare le proprie difficoltà per poi affrontarle e superarle insieme.

Educare alle differenze di genere

La scuola Nella Vecchia Fattoria ha inserito un progetto sulla differenza di genere all’interno di un più ampio progetto annuale. Per affrontare una tematica tanto vasta quanto spinosa e per fare emergere gli stereotipi, riconoscerli, criticarli e stimolare la riflessione perché la costruzione della propria identità passa attraverso i processi di identificazione di genere.

A partire dall’anno 2015/2016 la nostra scuola Nella Vecchia Fattoria ha inserito un progetto sulla differenza di genereall’interno di un più ampio progetto annuale, per affrontare una tematica tanto vasta quanto spinosa.

Ciascuno di noi, in quanto genitore, ha un’esperienza diretta sulle questioni di genere e di conseguenza ci ritroviamo ad aver sviluppato una nostra personalissima idea, che ci portiamo dietro e con la quale educhiamo i nostri figli, filtrando la realtà che ci circonda.

Dopo una seria riflessione in proposito, abbiamo capito come la nostra scuola non poteva sottrarsidall’affrontare un argomento tanto attuale, soprattutto dopo aver effettuato una attenta valutazione deicomportamenti dei bambini durante il gioco e nelle loro dinamiche relazionali.

L’obiettivo? Fare emergere gli stereotipi, riconoscerli, criticarli e stimolare la riflessione, perché la costruzione della propria identità passa attraverso i processi di identificazione di genere e perché, secondo noi, la scuola è il luogo ideale, vitale, per insegnare a vivere positivamente le differenze, quasi come unantidoto contro pregiudizi e luoghi comuni.

Ma come affrontare un argomento tanto complesso senza urtare le sensibilità e i modi di pensaredell’utenza?

Siamo partiti “in punta di piedi”, attivando un percorso partendo da un indagine esplorativa che ci ha permesso di portare alla luce le idee dei bambini rispetto ai modelli di ruolo maschile-femminile e ladifferenza di significato tra maschio-femmina.

Abbiamo usato la narrativa, materiale audio, materiale video, ma soprattutto abbiamo attivato un intensocanale comunicativo che ci ha permesso di verificare quanto i bambini siano legati al “pensare comune” rispetto alle differenze di genere.

Ma le “femmine” possono fare le stesse cose dei maschi? Questa è la madre di tutte le domande!

Era necessario affrontare questo argomento per aiutare i bambini ad uscire o non entrare in questistereotipi soffocanti e per iniziare abbiamo deciso di utilizzare il linguaggio più semplice ma sicuramente il più efficace: i film per bambini.

Quali? Quelli che raccontano la necessità delle eroine di affermazione e di ricerca della propria identità sociale, del riscatto da una posizione culturalmente umiliante e il bisogno di dimostrare che le donne possono fare tutto ciò che fanno gli uomini.

Tutte le protagoniste non aspettano il proprio principe su un cavallo bianco, sanno cavarsela da sole, non hanno bisogno di pizzi e crinoline per apparire belle e seducenti, sono donne in grado di affrontaresituazioni difficili mantenendo un grande spessore psicologico, sono intelligenti ed indipendenti artefici del loro destino.

Ribelle, Mulan, Pocahontas, la principessa Mononoke hanno tutte un carattere ribelle e contrario per natura alle costrizioni imposte dalle tradizioni, hanno molto coraggio e tanta voglia di dimostrare di non essere inferiori a nessuno.

E i maschietti come si sono sentiti di fronte a queste femmine così intraprendenti e volitive?

Per fortuna i bambini hanno ancora un intero mondo interiore da esplorare, non sono filtrati, disincantati ospaventati dalle “femmine” troppo intraprendenti, ma soprattutto non devono ancora fare i conti con l’emancipazione femminile che anche se lentamente si comincia a far sentire.

Il nostro intento non era di far loro cambiare idea, o di influenzarli ma semplicemente di farli riflettere su qualcosa di cui hanno, sicuramente un’idea, forse perché semplicemente appresa o perché archetipo.

Nel linguaggio semplice dei bambini, nella loro velocità di cambiare idea o opinione, nella loro immensacapacità di andare oltre le apparenze, abbiamo potuto fare un grande lavoro di sensibilità e accoglienza, in punta di piedi, senza dare fastidio a nessun credo personale delle famiglie, lasciando così a loro la fondamentale “ultima parola”…