Neonati e caldo

“Antonio, fa caldo…” recitava una popolare pubblicità di qualche anno fa che lanciò l’attrice Luisa Ranieri. Ma fa caldo anche per Mattia, Ludovica, Tommaso e per tutti i bambini che nascono in questi giorni, mentre la temperatura si accinge a raggiungere i picchi dell’anno. Per questo i medici della SIN, la Società Italiana di Neonatologia hanno diffuso una sorta di “Guida al caldo per neonati” impostato sui giudizi – vero o falso –

ad una serie di affermazioni tra quelle più comuni e ricorrenti tra genitori che hanno avuto un bambino da pochi giorni o settimane, proprio nel periodo estivo. 

Ad esempio: è vero o no che i neonati non possono andare al mare? Falso, sostiene il Dott. Marcello Lanari della SIN, precisando che i neonati sono sì particolarmente vulnerabili a contatto con temperature elevate (rischio di disidratazione, secchezza delle mucose, irritabilità) ma che con gli opportuni accorgimenti i genitori non dovranno rinunciare alle vacanze balneari. Basterà fare uscire il bambino nelle ore climaticamente più temperate (prima mattina, tardo pomeriggio), mantenerlo in ambienti ventilati e non esporlo mai direttamente ai raggi del sole. Falso anche il luogo comune per cui i bambini non possono andare in montagna (come farebbero, allora, a nascerci?) e in questo caso è sufficiente che i genitori stiano attenti ad effettuare tappe intermedie se si recano in località ad altezze elevate (oltre 2000 metri) e che vi trascorrano un periodo sufficiente (certo più di un weekend…) per consentire alla fisiologia del bambino di adattarsi alla pressione atmosferica.

Secondo i medici della SIN, i neonati possono viaggiare in automobile, a condizione che all’interno dell’abitacolo ci sia una temperatura adeguata (ma sempre meglio muoversi nelle ore più temperate). E possono viaggiare – se proprio necessario – anche in aereo, ma in questo caso qualche controindicazione effettivamente esiste e sono legate agli sbalzi di temperatura, alla pressione, ai disturbi provocati da luce e rumore e all’ambiente igienicamente non appropriato. I pediatri della SIN, consigliano comunque di stimolare frequentemente la suzione del piccolo soprattutto nelle fasi di decollo e atterraggio, quando la chiusura della comunicazione tra faringe e orecchio medio può creare depressione atmosferica all’orecchio. 

È falso il luogo comune per cui il neonato deve bere acqua (la dieta lattea è sufficiente per le sue esigenze, anche idriche) e quello per cui deve essere molto coperto anche al mare (consigliabile un solo strato di indumenti, chiari, leggeri e di fibre naturali), così come quello che bisogna sempre utilizzare creme protettive prima dell’esposizione solare, visto che quest’ultima va il più possibile evitata. 

È importante fare attenzione alle punture di insetti, da scongiurare con le zanzariere più che con i classici “fornelletti” che emettono sostanze tossiche come anche i prodotti repellenti. 

Decisamente interessanti le considerazioni dei pediatri della SIN rispetto all’inopportunità che i neonati facciano il bagno in piscina o nel mare. In mare per via della temperatura poco adatta al bagnetto e in piscina per lo stesso motivo cui si aggiungono, però, anche la presenza di cloro e la contaminazione dell’acqua, entrambi deleteri specialmente se il neonato presenta ancora residui del moncone ombelicale o aree anche piccole non epitelizzate ed è dunque a rischio di infettarsi. 

Infine – ma questo vale per tutti i momenti dell’anno – mai dare farmaci ai neonati senza il parere del pediatra, perché il neonato tollera le medicine in maniera diversa rispetto non solo agli adulti ma anche ai bambini più grandi, e la sua tolleranza è legata alle sue singolari specificità che solo il pediatra o neonatologo sono in grado di individuare. 

Buone vacanze!